
La Ferita Primordiale
Con questa definizione non ci si riferisce a un peccato o a un errore umano, ma a un’esperienza cosmica che tutti gli esseri hanno vissuto.
Cos’è la Ferita Primordiale
La Ferita Primordiale ha Origine Cosmica: nasce quando l’anima lascia Casa (la Fonte, il Tutto) per fare esperienza di Sé come essere unico e separato.
Il Senso di Separazione
Nel momento in cui ci si percepisce come individuali, sorge la sensazione di essere “tagliati fuori” dall’amore del Tutto. Questo generò dolore e smarrimento.
Il Vuoto Interiore
Questa separazione lasciò un senso di mancanza, un vuoto profondo che da allora l’essere umano ha cercato di riempire — attraverso il potere, il controllo, il possesso, e molto spesso attraverso la sessualità.
Le Distorsioni della Sessualità
Proprio perché la sessualità porta con sé l’eco dell’unione originaria (il ritorno alla totalità), è stata usata sia come via di ricerca della completezza, sia come forma di manipolazione e vampirismo energetico.
Insegnamento Chiave
La Ferita Primordiale non è da guarire, perché in realtà non c’è mai stata una vera separazione: è un’illusione necessaria per poter fare esperienza dell’individualità. Il percorso consiste nel riconoscere la Ferita , abbracciarla e reintegrarla, ricordando che siamo già interi. In altre parole, è l’illusione di essere separati dalla Fonte e dagli altri, che ha portato al bisogno di cercare fuori ciò che in verità è già dentro di noi.
Dalla Ferita al Dono: Accettazione della Separazione
Proprio in funzione del fatto che nasce dalla sensazione di essere separati dalla Fonte, quando smettiamo di volerla “riparare” e iniziamo a riconoscerla come parte del nostro viaggio, cessa di essere dolore e diventa consapevolezza.
Il Dono dell’Individualità
Senza questa Ferita non ci sarebbe stata l’esperienza del Sé Unico. È proprio attraverso il sentirsi separati che abbiamo potuto scoprire cosa significa essere creatori indipendenti.
La Sessualità come Specchio
Nel desiderio di unione con l’altro c’è un richiamo all’unità originaria. Quando la Ferita viene integrata, la sessualità non serve più a colmare un vuoto, ma diventa celebrazione della completezza.
Dal Bisogno alla Condivisione
La Ferita porta a cercare energia fuori di noi (bisogno, manipolazione, vampirismo energetico). Una volta integrata, scopriamo che la nostra energia è infinita: non dobbiamo più prenderla da nessuno. Possiamo solo condividerla liberamente.
Un Ritorno Consapevole all’Uno
Non è un “tornare indietro alla Casa” come se avessimo perso qualcosa, ma un ritorno arricchito dall’esperienza. La Ferita diventa dono perché ci ha permesso di scoprire che siamo sia unici sia parte del Tutto allo stesso tempo. La Ferita Primordiale è stata la culla della nostra libertà. Ci ha fatto credere di essere spezzati per permetterci di ricordare, da creatori coscienti, che non lo siamo mai stati.
Meditazione: Dalla Ferita al Dono
Siedi o sdraiati in un luogo tranquillo. Chiudi gli occhi. Porta l’attenzione al respiro. Rendilo lento, morbido, profondo.
Senti la Ferita
Porta le mani sul cuore. Immagina di percepire in quel punto un leggero vuoto, un senso di mancanza, come una Ferita antica. Non giudicarla, non cercare di cambiarla. Solo sentirla.
Darle Voce
Immagina che la Ferita possa parlarti. Forse dice: “Mi sento sola”, “Mi manca qualcosa”, “Ho paura di non essere intera”. Ascolta con amore, come si ascolta un bambino.
Accogli la Ferita
Inspira profondamente e dì dentro di te “Ti vedo. Ti accolgo. Sei parte di me.” Permetti che la Ferita non sia più nemica, ma compagna.
La Trasformazione
Immagina che da quel vuoto inizi a sgorgare una luce dorata. Non viene dall’esterno: nasce da dentro la Ferita stessa. La luce si espande nel petto, nelle braccia, in tutto il corpo.
Il Dono
Ora senti: non sei spezzato, sei completo. La Ferita era solo un portale. Ripeti dentro di te: “Io sono intero. Io sono libero. Io sono creatore.”
Integrazione
Rimani qualche istante a goderti questa luce che ti riempie. Respira profondamente e lascia che si diffonda in tutto il tuo campo energetico.
Ritorno
Piano piano torna al respiro naturale. Muovi le mani, i piedi. Apri gli occhi portando con te questa nuova sensazione di pienezza.
Ogni volta che senti riemergere il vuoto o la mancanza, puoi ripetere questa visualizzazione: non per cancellare la Ferita , ma per ricordare che il dono è già in essa. Ecco una versione breve, da usare ovunque quando senti riaffiorare il senso di mancanza o separazione:
Ti vedo, Ferita, e ti accolgo.
Dentro di te c’è la mia Luce.
Io Sono Intero. Io Sono Libero. Io Sono Creatore.
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